Il ricorso del Comune inerente al piano di rientro bocciato dalla Corte dei Conti ha avuto come effetto solo un rinvio della decisione e questo, per Gianni Lettieri, è un segnale preoccupante e il sindaco si riconferma poco consapevole della gravità della situazione.
Aumenta la preoccupazione per le sorti di Napoli, del resto anche il rendiconto 2013, approvato dalla maggioranza, lascia numerosi dubbi: solo 26 consiglieri su 49 hanno votato a favore, segno di una maggioranza che non c'è, poiché si tiene assieme con 1 o 2 voti di scarto raccolti volta per volta grazie a favori o altri accordi. È quello che sostiene Lettieri, il quale attacca l'assessore Palma che da revisore dei conti un anno fa affermava che il rendiconto non poteva essere approvato senza i bilanci delle partecipate, oggi, con la responsabilità del ruolo che ha assunto nella Giunta, dice il contrario.
Intervistato da Il Mattino, Lettieri parla di scelleratezza e di inefficienza, facendo l'esempio del disavanzo, che nel rendiconto 2013 è segnalato in diminuzione di oltre 200 milioni di euro, ciò vuol dire che sono aumentate le entrate del Comune oppure sono diminuite le spese.
Nessuna delle due cose è avvenuta, né saranno sufficienti i soldi del decreto 174 e del 35, purtroppo anche le vendite del patrimonio pubblico sono ferme e gli incassi derivanti dalle multe sono inferiori alle attese.
Questo è l'anno zero per Napoli e servono risposte urgenti che de Magistris non sono in grado di dare. Così conclude il suo intervento l'esponente del centrodestra Lettieri, una delle voci più critiche con il sindaco e l'attuale maggioranza.
Altre fonti su Gianni Lettieri e il consiglio comunale di Napoli