lunedì 10 novembre 2014

Gianni Lettieri: sono pronto a ricandidarmi

Gianni Lettieri lancia candidatura sindaco di Napoli
È tempo di agire nell'interesse di Napoli, tralasciando le barriere ideologiche e gli interessi di partecipare: de Magistris deve dimettersi e per fare questo occorre un'azione unitaria del centrosinistra e del centrodestra.

A dirlo è Gianni Lettieri, come sempre in prima linea nel lavoro politico e nell'attività imprenditoriale con l'obiettivo di far ripartire la sua città, oggi travolta da problemi finanziari e da una crisi sistemica che sta portando il sindaco a perdere i consensi della popolazione.

 Per questa ragione Lettieri è pronto a firmare la mozione di sfiducia proposta dal Pd, dichiarando di essere un pragmatico e di voler ottenere un risultato (le dimissioni di de Magistris) senza pensare alle differenze ideologiche.

Forza Italia, però, ha comunicato che non intende aderire a un documento presentato dal Pd: per Lettieri questo è un errore poiché non si tratta di dare paternità alla mozione di sfiducia, bensì di usare ogni mezzo nell'interesse dei napoletani, com'è accaduto con il governo Renzi, appoggiato dall'Ncd, responsabile di alcune riforme votate anche da Fi.

Lettieri aveva previsto alcuni dei problemi che si sono verificati a Napoli negli ultimi anni ed è rimasto all'opposizione senza mai abbandonare il suo ruolo di leader del centrodestra locale. Nell'intervista al Mattino che pubblichiamo in fondo all'articolo Lettieri sostiene di poter risolvere i disastri causati dall'attuale sindaco se avesse gli stessi finanziamenti che in questi 3 anni sono stati erogati alla città.

Per questo intende ricandidarsi alle prossime elezioni amministrative, sebbene non ci sia ancora una data e de Magistris continui a dire di voler continuare fino al 2016. Troppi errori sono stati commessi finora dal sindaco, perciò chi vuole un futuro migliore per Napoli sta pensando seriamente a impegnarsi magari collaborando con Lettieri, il più coerente oppositore dell'ex Pm.
Fonte: Lettieri: chi non sottoscrive la sfiducia fa il gioco di De Magistris